Similitudini impreviste
Le truppe europee se ne vanno e i media parlano sempre meno di Iraq, notizia ormai logora, a meno di una ventina di vittime fresche di giornata.
Un modo per dare uno sguardo a quel che accade nel quotidiano possono essere i blog di qualche giornalista che ci mette il naso come Scaccia o i filmati artigianali degli iracheni stessi come quelli di Hometown Baghdad.
La normalità ha significati diversi per ciascuno, ma a volte possono essere più simili di quanto ci immaginiamo.
4 Comments:
Guardare la "normalità" altrui può farci sembrare anomala la nostra stessa vita.
E' importante avere una chiara visione di ciò che dovrebbe essere "normale" per noi, ma allo stesso tempo riflettere su quanto a volte diamo per acquisite troppe (s)fortune che altri non hanno.
Annali'
Relativizzare aiuta a recuperare il senso delle proporzioni, sia rispetto a sé che rispetto agli altri.
Perciò è bene confrontarsi con quanti più termini di paragone possibili, anche per scoprirci più vicini di quanto sembrasse inizialmente.
Nel nostro mondo fa notizia solo cio' che e' business.
In Irak, purtroppo, terminati gli ultimi stanziamenti in $ fortunamente ridimensionati a dispetto di Bush, si contano solo le morti anonime, come se la vita e la morte fossero un esercizio su di un "pallottoliere".
Sono certo che si ritornera' a parlare del dissesto causato alla storia millenaria di questo popolo solo quando sara' avviato il nuovo vero business, solo al termine della guerra civile, quando cioe' le imprese statunitensi ed europeee si accappareranno gli appalti per la riscotruzione.
Nel frattempo migliaia di morti anomini, dei quali molti angioletti innocenti.
I nostri media sono ormai al servizio dei soli poteri forti.
Il pallottoliere è l'unico modo per interessare il pubblico mainstream, per il quale contano ricorrenze (when) e cifre tonde di fatti (what), luoghi (where) e personaggi (who) già noti. I perché (why) sono sempre stati interesse di pochi.
I media devono vendere, solo che in questo paese sembrano non esserci i numeri per l'informazione di qualità. Ancora ricordo nel '91 il tentativo di Riccardo Franco Levi con l'Indipendente, flop dichiarato in meno di un anno e linea editoriale cambiata con Feltri alla direzione.
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