venerdì 17 febbraio 2006

Insegnamento

Ieri ho assistito ad un interessante dibattito sulla libertà d’insegnamento, costituzionalmente garantita.

Disporre di una pluralità di pareri è vitale per l’evoluzione del pensiero. Il metodo scientifico, appena riesce, cassa per sempre gli errori e si riparte a compierne di nuovi in altre direzioni, fino alla falsificazione successiva. Gli autori di letteratura vengono selezionati dall’uso ma possono sempre essere riscoperti da nuove interpretazioni, in un circolo virtuoso senza troppe regole per definire ciò che diventa e rimane classico.

La storiografia aspira all’utilizzo di un metodo similscientifico, solo che non studia fenomeni fisici dimostrabili ma riporta testimonianze umane rettificabili. Riservare ai personaggi storici una varietà di interpretazioni, oltretutto mutevoli nel tempo, rischia di affrancarli dalla realtà per inserirli nella letteratura.