Soprano
Oggi, dopo varie traversie organizzative, sono finito in una pizzeria della periferia milanese. La presenza di bambini sotto i sei anni era cospicua, forse per un compleanno all’interno di una vasta tavolata popolata da controfigure dei Soprano, per taglia, taglio dei vestiti e dei capelli.
Nella confusione un vivace treenne esce dal locale in mezzo ai clienti in attesa del “secondo turno” come me. Dopo molti minuti di bighellonaggio sul marciapiede a lato di un controviale, viene raggiunto a catena da una serie di parenti e affini, senza che nessuno manchi di inveire e di far andar le mani.
Scaricare sul vigilato l’inefficacia dei vigilanti, in certe società, è più accettabile che perder tempo a capire esattamente chi ha mancato al proprio compito.
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