domenica 3 giugno 2007

Civiltà matrimoniale

Oggi sono andato al matrimonio civile di una cugina.

L'occasione è stata propizia per incontrare una lunga serie di parenti visibili solo per matrimoni e funerali. L'assenza di cerimoniale cattolico ha evitato di cominciare la giornata all'insegna dell'ipocrisia anacronistica, lasciando inoltre che gli invitati più piccoli prendessero ancor prima il centro della scena.

Ogni ricetta ha mille componenti, ma a volte basta modificarne una per migliorarne radicalmente l'esito.

2 Comments:

At 10:30, Blogger Matteo Rizzolli said...

vedi che in fondo in fondo ci credi anche te al valore solenne della cerimonia matrimoniale? é la consacrazione di una promessa che resa pubblica, diventa sanzionabile dall'intera comunità (e perchi ci crede da Dio). Questo rende credibile la promessa. Anche il rito laico in fondo nasce dall'idea comunista della religione civile.

Comunque credo che anche da non credente ed allergico agli anacronismi, forse il mio matrimonio ti sarebbe piaciuto. Primo perché i bambini se ne andavano a zonzo per la chiesa durante tutta la celebrazione. secondo perché ho fatto celebrare a mio padre (che é assessore comunale) il rito civile nel bel mezzo di quello religioso ;-)

 
At 01:10, Blogger FrancoTiratore said...

Non ho mai negato che il matrimonio sia un vincolo, non indissolubile ma faticosamente solubile. Chi desidera vincolarsi ha lo strumento per farlo e un giorno potrebbe pure servirmi, anche se personalmente preferirei un vincolo pubblico che non discriminasse per numero, sesso o altro.

Direi che il tuo mix religioso-civile è assolutamente consono al PD ;-) I pargoli a zonzo nobilitano ogni rappresentazione.

 

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