Consortile unipersonale

Ieri ho partecipato a una riunione periodica fra banche popolari.

Attenta più alla qualità dei dolciumi a disposizione che agli argomenti all'ordine del giorno, l'attempata combriccola si è inaspettatamente trovata per causa mia di fronte ad una proposta semplice di una novità articolata. Con sorprendente lucidità la padrona di casa mi ha convinto a rimandare la trattazione dell'argomento al dopopranzo. Allorché non si è ripresentata, insieme a due terzi della tavolata.

L'importanza relativa delle questioni varia nel tempo, anche in base a quanto se ne ha sulle spalle.

Divergenze perpendicolari

Ieri inattesa visita in Feltrinelli, sorta di messa laica.

Gironzolando tra scaffali in cui si mischiavano narrativa, cd musicali, videogames e opportuni poster della Hepburn alle pareti, l'occhio è caduto sulla copertina di un'autobiografia che ritraeva un misconosciuto ex vicino di casa. Acquisto obbligato e lettura presto iniziata, tra sorprese piacevoli nei contenuti e conferme sgradite nello stile.

Crescere in città consente di scegliere chi frequentare, con qualche limite e infiniti vantaggi.

Baratto incredibile

Stasera, nell'ambito di un baratto, ho visto Manuale d'amore 2.

Scamarcio e Bellucci, da ottimi specchietti per le allodole, non si sono curati della parte assegnata, esibendosi in dialoghi surreali e in pose plastiche ai limiti del catechismo. Rubini e Bobulova, invece, valgono il prezzo del biglietto, sia per il ruolo che per l'interpretazione.

Quando il cachet fa premio sulla qualità del copione, a farne le spese è la credibilità dell'attore.

Bottone milonguero

Ieri ho esordito in un corso di tango milonguero.

La differenza sostanziale rispetto al consueto tango salon consiste nella posizione ad A anziché ad H dei ballerini, che comunicano il cambiamento di peso col petto anziché con le braccia. L'impreparazione generale portava a posizioni poco ortodosse con conseguenze nefaste per i colli femminili poggiati contro i bottoni delle camicie maschili.

La foga è nulla senza controllo.

Manutenzione programmata

La permanenza in palestra sta inaspettatamente proseguendo.

Contrariamente alla serie storica, la disponibilità di un canovaccio da seguire
e il fascino del tapis roulant stanno avendo la meglio sull'idiosincrasia per la fatica non ludica.

La manutenzione è noiosa, a meno che sappia diventare fine a sé stessa.

Consapevolezza ansiogena

Ieri sera ho tangheggiato con una parente di primo grado di un vincitore dei mondiali '82, di cui lei non può aver memoria.

La spensieratezza è in genere quanto di più lontano dai principianti di qualsiasi disciplina, tantopiù quelle in tandem, tantopiù se non si conosce il partner, tantopiù se si è circondati da coppie tutte di gran lunga più esperte e all'esordio su una nuova pista. In genere. Il tutto mentre la mia solita ballerina, nettamente più brava, rimaneva per tre ore cementata alla sedia dall'ansia da prestazione.

La consapevolezza delle proprie capacità non sempre ha effetti benefici sulla concentrazione.

Segretamente palese

Domani si terrà l'assemblea di una banca popolare quotata, chiamata a confermare o sospendere il proprio amministratore delegato.

Il prepartita è dominato dall'incertezza sulle modalità di voto: segreto, palese per alzata di mano, palese con telecomando, palese con tornelli si-no-astenuto, palese con scheda nominativa ed altre dieci varianti di voto palese. La scelta compete in via esclusiva al presidente, dichiaratamente favorevole all'amministratore delegato.

Anche quando le regole paiono determinanti per il risultato di un voto, questo rimane valido pur se non condiviso.

Fardello culturale

La Francia si rivela il paese più prolifico d'Europa.

I meriti starebbero soprattutto nelle sovvenzioni statali alla famiglia, laicamente intesa e sempre più monoparentale (metà dei neonati sono extraconiugali). Nel Belpaese cattolico si rischiano le crisi di governo per il nome da dare ai futuri pacs, mentre i morti superano i nati.

La diversità delle soluzioni evolutive adottate difende la specie, l'uniformità la condanna.

Spalla uditiva

Ieri ho rivisto un'amica dopo oltre tre anni.

Dopo gli aggiornamenti di rito sul recente passato e sul prossimo futuro, ci siamo soffermati sulla sua attuale situazione sentimentale, decisamente più compromessa rispetto agli aggiornamenti telefonici.

Ci sono argomenti che prediligono interlocutori estranei dalla quotidianità per essere raccontati più liberamente, anche a sé stessi.

Sinistra liberale

Nicola Rossi abbandona platealmente i DS accusandoli di politica economica troppo prudente, pur rimanendo nel gruppo parlamentare dell'Ulivo.

Noto soprattutto come consigliere economico del D'Alema a palazzo Chigi, per il Corriere si tratta di un "liberale volenteroso" che, non avendo incarichi, può permettersi di punzecchiare Fassino senza curarsi degli equilibri di coalizione ma solo della coerenza con le proprie idee.

Il gioco di squadra permette risultati impossibili ai singoli, che possono indirizzare la squadra solo rimanendone all'interno.

Casus belli

Oggi ho esordito in palestra.

Con scarsa convinzione e totale impreparazione ho seguito le prescrizioni di un belloccio apprendista istruttore che, con una serie di testa o croce, ha impostato la sequenza e l'intensità degli esercizi da compiere.

Il caso gode sempre di un fascino sproporzionato alle sue origini.

Second best

L'altro giorno citavo per l'ennesima volta un libro che sto leggendo da troppo tempo: Uomini, donne e code di pavone - La selezione sessuale e l'evoluzione della natura umana.

Tornato a casa leggo la regola empirica del "provane una dozzina" (p.217) per la scelta di un partner di lungo termine: da adolescenti si frequentano una serie di partner e ci si innamora almeno una volta - il primo amore non si scorda mai - in età matura si procrea con il successivo partner che paia ancor più seducente. Ovviamente le probabilità che al secondo succeda un terzo incremento netto di seduzione scendono, precipitando poi per il quarto e successivi.

Evoluzionisticamente è meglio arrivare secondi, magari terzi.

Uva sovraordinata

Oggi commenti pomeridiani a sette sulla nottata comunitaria appena trascorsa a trenta.

Classifiche sui restanti ventitre chieste e dichiarate a turno, talvolta con stridore d'unghie su specchi e tal'altra con riduzionismi dichiaratamente derivanti da inaccessibilità manifesta.

Se l'uva non è più criticata perché falsamente acerba, ma proprio perché è troppo in alto, forse le volpi han ceduto il passo ai gatti.